Danni ambientali all'Oasi della Bruschera - Comune di Angera

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Danni ambientali all'Oasi della Bruschera

 
Danni ambientali all'Oasi della Bruschera

Nei giorni seguenti alla devastazione subita dall’area protetta del SIC (sito di interesse comunitario) e della ZPS (zona di protezione speciale) nella porzione sud della Bruschera, molti hanno chiesto informazioni. Ognuno ha voluto commentare l’accaduto. Quello che abbiamo rilevato è stata una indignazione generica, quasi senza una vera consapevolezza di quale danno ambientale fosse stato commesso o quello di minimizzare; sappiamo veramente chi viveva in quell’ambiente? Che cosa è cambiato dopo questo intervento? L’area interessata è quella della “Conca” che va dalla Punta della conca a nord, dove confina col campeggio e i cantieri nautici, sino alla Roggia Bruschera a sud, che delimita il confine di Angera con Sesto Calende.

L’area, in prevalenza paludosa, era costituita in larga parte da canneto, con canne, cariceti e giunchi e da diverse aree alberate ai margini del bosco, ove insistono i ruderi del deposito di munizioni della “ex-polveriera” di Taino.

Quasi tutto il canneto è stato sfalciato e schiacciato e diverse piante sono state abbattute.

Gli esperti ci segnalano che lo sfalcio con l’acqua così bassa, a causa della siccità di quest’anno, mette a rischio la ricrescita del canneto. Se a maggio il germoglio delle canne viene sommerso non spunta più, perché rimane soffocato.  La canna vecchia, quando presente, funge da sistema di aerazione (come una cannuccia) per il germoglio. E anche le bruciature del passato garantivano la persistenza di un mozzicone di canna vecchia che permetteva l’aerazione del germoglio.

Il vecchio porto canale, al limite sud della conca, è stato dragato e riscavato accumulando la terra di riporto sui bordi. In quest’ansa risiedevano le lenticchie d’acqua, specie rara che si trovava solo dove vi è dell’acqua sorgiva, così come le rarissime ninfee bianche. Vi erano anche le castagne d’acqua (anch’esse rare). Intorno al canale vi erano ontani neri e salici, un pioppo e 2 rovere, tagliati e portati via. Qui vi risiedeva una coppia di Picchio nero, specie rara. In tutta la Bruschera ve ne sono solo 3 coppie.

All’interno del canneto stanziano le Gallinelle d’acqua, le folaghe, tuffetti (molti), lo svasso maggiore, lo svasso piccolo, la moretta tabaccata (di queste 2 coppie, che si sono spostate all’imbocco del Ticino), anatre di passo (fischione, morette, moriglioni, canapiglie, mestoloni), il germano reale (anatra più presente in quest’area), le alzavole, il porciglione, l’airone cenerino, l’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il tarabuso e il tarabusino.

Tra i roditori si trovano l’arvicola acquatica, il ratto comune, il campagnolo e l’importata nutria.

Tra gli anfibi, la rana di lataste, la raganella, la salamandra, il rospo, la rana agile e la rana verde.

Tra gli insetti: libellule, effimere, coleotteri acquatici, notonetta e zanzare (nutrimento degli uccelli).

Tra i vermi ci sono le sanguisughe (anellide irudineo), il verme piatto (planaria).

Sulla sponda Crostacei: gamberetto di acqua dolce. Molluschi: cozze di lago (unio e anodonta).

Insomma un universo variegato che neanche riusciamo ad immaginare, che qualche uomo ha messo a rischio.

 

                                                                                        Il Sindaco


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